Falsi miti sull’alimentazione – Parte III

Continua la nostra rubrica sulle false credenze alimentari… facciamo chiarezza!

Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci
La credenza popolare che gli spinaci siano un’ottima fonte di ferro è probabilmente, dovuta in parte alla larga diffusione mediatica che hanno avuto alcune pubblicità e cartoni animati. Al contrario, gli spinaci non sono una buona fonte di ferro per l’organismo. Infatti, gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino.

Il ferro è il minerale più abbondante del nostro organismo e gioca un ruolo decisivo nella formazione dei globuli rossi. I valori consigliati di assunzione sono pari a 10 mg al giorno per adulti maschi e anziani e a 18 mg per le donne durante tutto il periodo dell’età fertile. Sotto stretto consiglio medico o di un esperto in nutrizione, in alcuni casi particolari, come ad esempio per condizioni di anemia da deficit di ferro, è consigliabile una dieta che supplementi la carenza di tale minerale.

Il ferro è presente negli alimenti in due forme chimiche: quello contenuto in carne e pesce è altamente biodisponibile e quindi facilmente assimilabile, mentre il ferro presente in vegetali e legumi non si assimila facilmente e poiché meno biodisponibile. Nel caso specifico degli spinaci, il ferro in essi contenuto anche se abbondante (2,9 mg di ferro per 100 grammi di prodotto fresco non bollito) non può essere utilizzato dall’organismo a causa della presenza di sostanze che impediscono il suo assorbimento. Tali sostanze, però, possono essere inattivate con la cottura e rendere il ferro maggiormente biodisponibile. Inoltre, la vitamina C contenuta in alimenti acidificanti come il limone e l’arancio, ne migliora comunque l’assorbimento.

Gli spinaci vantano comunque molte proprietà benefiche poichè sono una buona fonte di vitamine, tra cui l’acido folico (utile al sistema immunitario, alla produzione di globuli rossi e a favorire il rinnovamento cellulare), di sali minerali e di cellulosa (che coadiuva il transito intestinale).

Vuoi perdere qualche chilo? Fai una bella sauna

Una credenza molto diffusa sostiene che l’uso della sauna favorisca il dimagrimento aiutando a bruciare calorie. FALSO!

Fare una sauna può portare molti benefici al nostro corpo sia fisici che mentali; l’enorme fonte di calore presente in una sauna, permette infatti di migliorare la traspirazione, rilassare la muscolatura e depurare la pelle. Tutto questo non permette però di affermare che facendo la sauna sia possibile dimagrire: grazie all’elevata temperatura e alla presenza di vapore quando si fa una sauna si suda molto e si perdono molti liquidi, ma è opportuno sottolineare che sudare non significa dimagrire! Il sudore, infatti, non è collegato con la perdita di grasso o con un consumo maggiore di calorie ma porta ad una notevole perdita di liquidi e sali minerali, tanto che occorre, nelle ore successive alla sauna, reintegrare i liquidi persi per mantenere una corretta idratazione dell’organismo.

Il dimagrimento (inteso come perdita di massa grassa) è un processo molto complesso, che deve essere ottenuto nei giusti tempi, con un adeguato e sano stile alimentare e una giusta dose di attività fisica.

 

Tutto il pesce che acquistiamo è pieno di mercurio

E’ convenzione comune pensare che tutto il pesce sia pieno di mercurio; in realtà il rischio di riscontrare livelli di mercurio tali da costituire un pericolo per l’organismo esiste solo per alcune specie di pesce. In Italia, comunque, l’importazione ed il commercio di prodotti di origine animale sono sottoposti a rigidi controlli.

Il contenuto di mercurio nel pesce cambia a seconda della specie: i pesci predatori di grossa taglia, come squali, pesce spada, luccio, tonno e nasello sono più facilmente contaminati da mercurio rispetto ai pesci più piccoli. Alte concentrazioni di mercurio nell’organismo possono risultare tossiche per il sistema nervoso soprattutto per alcune categorie di consumatori quali bambini, donne in età fertile, donne in gravidanza e durante l’allattamento.

L’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) consiglia di consumare pesce 2-3 volte a settimana, variandone le specie e limitando il consumo di quelle che potrebbero avere un maggiore contenuto di metilmercurio. I livelli di mercurio negli alimenti sono stabiliti dal Regolamento CE n. 1881/2006 e rigidi controlli vengono effettuati alla frontiera e durante tutte le fasi che precedono la commercializzazione. Il controllo dei prodotti ittici all’importazione viene effettuato presso i Posti di Ispezione Frontaliera del Ministero della Salute mentre, per gli scambi intracomunitari, gli uffici del Ministero dispongono l’esecuzione del controllo a destino da parte delle Aziende Sanitarie Locali-ASL. Nel 2014, sono stati effettuati 11.178 campioni su prodotti ittici e molluschi per la ricerca di metalli pesanti; di questi solo 59 sono risultati irregolari e hanno comportato il ritiro dal mercato.

Il pesce è un alimento ricco di proteine ad alto valore biologico e facilmente digeribili, vitamine del gruppo B, D e A, sali minerali e acidi grassi omega 3, con effetto benefico sul cuore. Quindi in virtù delle sue proprietà nutritive, si sconsiglia di eliminarlo totalmente dalla propria dieta per il timore di assumere mercurio, anzi è importante non privarsene a tavola, ma imparare a consumarlo variando il più possibile le specie e le tipologie di pesce.

 

BIBLIOGRAFIA: ISSalute; Ministero della Salute. L’alimentazione nella pratica motoria e sportiva; Istituto Superiore di Sanità (ISS). Sali minerali. Oligoelementi o microelementi; Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Micro nutrient deficiencies. Iron deficiency anaemia; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA). Tabelle di composizione degli alimenti ; INRAN – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Linee Guida per una sana alimentazione italiana. Cap. 5: Bevi ogni giorno acqua in abbondanza. Anno 2003; European Commission. Information note; Ministero della Salute. Scambi e importazioni di alimenti di origine animale; Ministero della Salute. Pesce: consumo consapevole, benefici nutrizionali ; Ministero della Salute. Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti. Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia ; Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). L’EFSA valuta la sicurezza degli acidi grassi omega-3 a catena lunga.