Sprecare meno, mangiare tutti. I vantaggi della lotta allo spreco alimentare per il pianeta

Lo sai che oggi nel mondo circa 690 milioni di persone soffrono la fame, mentre sono ben 3 miliardi coloro che non possono permettersi un’alimentazione sana (Fonte: FAO)?
Come possiamo fare la nostra parte evitando lo spreco alimentare?

La lotta agli sprechi alimentari è oggi un imperativo etico, perché lo spreco alimentare ha forti ripercussioni a livello ambientale ed economico.

Basti pensare che per produrre il cibo che non verrà consumato, vengono inutilmente utilizzate risorse naturali e generate emissioni nell’atmosfera pari all’8% delle emissioni globali di gas a effetto serra, e rifiuti, che andranno a sommarsi agli sprechi.

La ridistribuzione del cibo destinato allo spreco può inoltre contribuire al miglioramento dello stato nutrizionale delle fasce di popolazione socialmente fragili.

 

Ma in quali fasi, dalla produzione alla distribuzione, dalla vendita  al consumo del prodotto, avviene lo spreco alimentare?
Lo spreco dipende da molti fattori, anche da comportamenti individuali su quali possiamo intervenire, vediamo quali.

Lo sapevi per esempio che il 14% circa dei prodotti alimentari va perso in tutto il mondo prima ancora di raggiungere il mercato?
Lo spreco avviene soprattutto per gli alimenti facilmente deperibili, come la frutta e la verdura e di quelli che hanno una data di scadenza molto breve. 

Si verifica spreco anche a livello della distribuzione: molti alimenti vicini alla scadenza o che presentano imperfezioni estetiche (macchie sulla buccia o ammaccature) non vengono nemmeno messi in vendita a volte, o quando lo sono vengono scartati dagli acquirenti. 
Questo è un comportamento in cui i consumatori possono migliorare e a volte la distribuzione sta già contribuendo in tal senso, quando offre prodotti meno “belli” e prossimi alla scadenza a prezzi più vantaggiosi.

 

Cosa possiamo fare invece a casa per evitare lo spreco alimentare?
A livello casalingo, gli sprechi possono riflettere una mancanza di cultura del valore cibo. Ecco alcune preziose abitudini:

  • È fondamentale programmare la spesa familiare in maniera più frequente evitando acquisti massicci in una sola volta, in modo da evitare scorte eccessive di alimenti che rischiano di andare a male. 
  • Nella scelta di alimenti deperibili al supermercato teniamo conto che quelli con vita residua più lunga sono quelli meno in vista; acquistiamoli solo se sappiamo di non consumarli nel breve periodo. Se invece stiamo acquistando un alimento destinato alla cena dello stesso giorno o che comunque verrà consumato in tempi rapidi, impegniamoci ad acquistare prodotti più vicini alla scadenza, in modo da non aumentare il rischio che una certa quota di prodotto resti invenduto sugli scaffali e arrivando a scadenza venga buttato. 
  • Fare molta attenzione alle offerte e ai formati convenienza, soprattutto quando veniamo tentati da novità o da prodotti che non conosciamo. Sono utili e fanno risparmiare veramente solo se il prodotto viene realmente consumato, altrimenti aumenta solo il rischio che finisca nella spazzatura.
  • Una volta a casa, la spesa va riposta con attenzione: gli alimenti acquistati più recentemente, con una data di scadenza più lontana, devono essere collocati dietro agli altri, mentre in bella vista dobbiamo mettere quelli più vecchi per ricordarci di consumarli prima. 
    Ricordiamo che la dicitura in etichetta “da consumarsi preferibilmente entro” indica che il prodotto è ancora sano e sicuro, oltre la data riportata, ma potrebbe solo aver modificato alcune caratteristiche (colore per esempio) che non comportano rischi per la salute o alterazioni di sapore. 
  • Nel frigorifero è bene riporre ogni alimento nel posto giusto: frutta e verdura nei cassetti; pesce e carne cruda al primo piano, che è quello più freddo; carne cotta al secondo; affettati, formaggi, alimenti cucinati e uova più in alto. In questo modo gli alimenti si conserveranno meglio e più a lungo!
  • Con semplici accorgimenti possiamo allungare e migliorare la conservazione degli alimenti (link all’articolo di pranzosano relativo). Ad esempio, è buona pratica condire insalate e verdure solo al momento di servirle e utilizzando solo la porzione che mangeremo: ciò che avanza si manterrà più a lungo e potrà essere consumato in pasti successivi. 
  • Quando cuciniamo teniamo conto che gli avanzi possono essere riciclati in nuove gustose ricette e se si è cucinato tanto di un certo prodotto lo si potrà mangiare in più occasioni. 
  • Dopo feste e ricevimenti, bisogna sempre valutare se gli avanzi possono essere consumati nei giorni successivi, altrimenti possiamo invitare gli ospiti a portare via parte di quello che è avanzato. Quest’abitudine, talvolta ritenuta sconveniente, dovrebbe essere promossa soprattutto davanti ai bambini come insegnamento di valorizzazione del cibo. 
  • Ricorda che quello che avanza può essere anche congelato se non è rimasto a lungo fuori dal frigorifero. Gli alimenti scongelati e poi ben cotti possono essere successivamente ancora congelati, facendo attenzione a che vengano riscaldati a lungo e a temperatura elevata.

 

Per concludere: la lotta allo spreco alimentare è una battaglia che conviene a tutti e al pianeta: se si riducessero le perdite o gli sprechi alimentari si potrebbe garantire più cibo per tutti, ridurre le emissioni di gas a effetto serra, allentare la pressione sulle risorse naturali e aumentare la produttività e la crescita economica.